Ambiente

Vogliamo migliorare il nostro ambiente operando in più direzioni:

Applicheremo il  bilancio partecipativo per il miglioramento urbano sperimentando sia modelli nuovi di gestione pubblico-privata con il terzo settore, le associazioni e le cooperative in forma sussidiaria per lo spazio pubblico, sia promuovendo la diffusione di piccoli interventi per il miglioramento dell’ecologia nei quartieri con orti urbani e creazioni attuate anche grazie alla collaborazione delle nostre aziende, operando con le associazioni una gestione condivisa del verde con possibilità di inserimento professionale per inoccupati, diversamente abili, svantaggiati e migranti. Parallelamente sarà reso stabile il sistema di incentivi già introdotto per chi va in bici e saranno effettuati investimenti per il bike sharing.

Affermiamo la netta contrarietà alla costruzione di una centrale a biomasse nell’agro di Santeramo e a qualsiasi altra fonte potenziale di inquinamento dannosa per la salute dei Cittadini e la salvaguardia del territorio.

“Comune deplastificato”

Accordi con le associazioni degli esercenti e la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) per la riduzione della produzione dei rifiuti promuovendo l’acquisto alla spina di tutto quello che è possibile.

L’Amministrazione si impegna a dar vita a centri di distribuzione di detersivi e bevande alla spina agevolando chi investa nel settore della distribuzione “senza plastica”

“Risparmio energie”

Dobbiamo dotarci all’interno dell’Amministrazione di una figura che indichi le strade da percorrere per il risparmio energetico: un Energy Manager. Questa figura ci serve per guidare le evoluzioni e le innovazioni della green economy anche nel Nostro territorio, soprattutto in compartecipazioni pubblico-private che rendano l’agricoltura, le attività turistiche e le attività artigianali del Nostro Comune un’eccellenza nel panorama del risparmio energetico, a beneficio della comunità e con risparmi per le aziende. 

“Energia” 

Istituzione di un tavolo di lavoro per la creazione di Comunità Energetiche.  Esse nascono dall’esigenza di creare un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, basati su princìpi di azioni collettive ed economie collaborative. 

Rientra nella definizione di Smart City e nel Green Deal europeo. Il Superbonus 110% ne è principio di applicazione. 
Le basi giuridiche sono: la Direttiva UE 2018/2001 su autoconsumo collettivo e di comunità; Direttiva sul mercato interno dell’energia (Dir. UE 2019/944 che definisce la Comunità Energetica dei Cittadini; art 42-bis Milleproroghe – L. 8/2020)

I principali vantaggi per il territorio sono il risparmio energetico, benefici ambientali (non c’è trasporto di energia in rete nazionale), contrasto alla povertà energetica e creazione di economie collaborative (si diventa una sorta di gruppo d’acquisto e si possono negoziare ottimi prezzi sui pannelli e la componente tecnologica).

Fotovoltaico e CER

Il quadro energetico globale è cambiato drammaticamente a causa del conflitto tra l’Ucraina e la Russia, che rappresenta il più grande fornitore di metano. In particolare, l’Italia importa dalla Russia il 41%del fabbisogno nazionale di metano.

A fine gennaio (già prima del conflitto bellico), c’è stato un forte aumento del prezzo dell’energia elettrica e del metano. il cui costo è aumentato di 5 volte nel giro di 1 anno. L’invasione dell’Ucraina, sta costringendo l’Italia ad accelerare la transizione energetica ed ecologica

Domanda: Quali strategie possono adottare le imprese ed i privati per fronteggiare questa emergenza energetica?

In questo contesto, entrano decisamente le energie alternative, quali l’eolico, il geotermico ed in particolare il fotovoltaico (FV).

Attualmente, la UE sta proponendo piccoli impianti FV, diffusi sul territorio, per rendere energeticamente autonomi condomini, edifici pubblici e commerciali.

La produzione attuale di energia elettrica con il FV è circa l’8% del fabbisogno nazionale (troppo poco). Esistono diversi spazi su cui installare pannelli FV, tipo capannoni industriali, tetti e terrazzi di edifici pubblici e privati, oltre all’11% di terreni incolti, su cui installare pannelli solari e FV.

In questo contesto è possibile dare un importante contributo alla produzione di energia elettrica, per mezzo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).  

L’articolo 42 bis del Decreto Milleproroghe introduce l’autoconsumo collettivo e le Comunità Energetiche Rinnovabili, dando vita a nuove opportunità per perseguire la transizione energetica verde, equa e democratica.

La CER è un nuovo modello di produzione energetica distribuita, che consente a cittadini, PMI, Enti locali ed amministrazioni comunali di aggregarsi in forma associativa o cooperativa, per produrre insieme e condividere energia rinnovabile, determinando benefici economici, ambientali e sociali per i membri che partecipano e per il territorio.

Le comunità energetiche sono soggetti giuridici autonomi basati sulla partecipazione aperta e volontaria, controllati da soci o membri che vivono nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili appartenenti alla comunità stessa.

Chi può partecipare:

Possono aderire famiglie, imprese ed enti locali del territorio, che vivono in prossimità di un impianto fotovoltaico che produrrà energia elettrica rinnovabile.

Con le Comunità energetiche rinnovabili si avvia una stagione di sperimentazione all’insegna dell’innovazione tecnologica e socio-economica. Attraverso la produzione e la condivisione di energia rinnovabile, i territori con i loro cittadini e le loro imprese diventeranno i protagonisti di un nuovo sistema elettrico decarbonizzato, decentrato e democratico che porterà benefici ambientali, economici e sociali.

L’obiettivo è quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali ai membri e alle aree locali nelle quali operano le comunità energetiche.